BREVE BIOGRAFIA
a cura dell’Associazione
“Suor Veronica del SS.mo Sacramento”
Maria Cesira Pazzafini nasce a Ferrara il 16 novembre 1896, il giorno seguente, 17 novembre, riceve il Battesimo, presso la Cattedrale di Ferrara.
Cresce, nei suoi primi anni, in una famiglia poverissima, tra disagi di ogni genere. A 8 anni non ancora compiuti le muore il padre, da molto tempo malato e da un anno infermo.
La madre, cui era legatissima, cedendo alle molte insistenze dei parenti e anche per necessità, la affida alle Suore del Conservatorio della Provvidenza, che saranno le sue prime maestre. Un distacco doloroso per Maria Cesira.
In quegli anni ella percorse un lungo cammino di conquiste non sempre facili: qui trovò la via, educata dalla sua Superiora e dai Confessori, su cui indirizzare quella spiccata devozione alla Passione del Signore, alla quale non poteva essere estranea l’esperienza dell’infanzia e quella stessa del Conservatorio.
Veniamo infatti a sapere dalle sue note personali che molto apprese nella pratica della Ora Santa, nella preghiera assidua davanti al Tabernacolo e nell’esercizio dell’ obbedienza.
Fu dunque in questo contesto, così gravido della presenza di Dio, che Maria Cesira maturò la vocazione cappuccina. Da quelle Madri, finalmente convinte dell’opera di Dio e divenute man mano più affettuose, ebbe il primo e risolutivo incoraggiamento.
Dalla “Provvidenza”, a 18 anni migrò al Monastero di Santa Chiara, per restarvi tutta la vita: vi entrò l’11 marzo 1915; il 29 settembre fece la Vestizione e le fu imposto il nome di Maria Veronica Teresa del SS. Sacramento; vi morirà l’8 luglio 1964.
Cinquant’anni di vita religiosa, fedele alla sua Regola, tutta orientata all’ orazione e alla penitenza per la salvezza del mondo.
Diviene Madre Maestra delle Novizie, un ufficio che svolge con semplicità, non avendo alcun imbarazzo a farsi essa più tardi, discepola delle sue allieve. Avrà anche modo di uscire dalla Clausura, per accompagnare la Madre Presidente, in visita a molti monasteri del suo Ordine: di quei viaggi resta la semplice meraviglia per le cose mai viste: testimonianza affidata alle lettere inviate alle Sorelle di Ferrara.
La sua vita, scandita tutta dall’obbedienza si spegne infine nell’ obbedienza.
Il 19 maggio 1964, suor Veronica viene sottoposta ad esami clinici, presso l’Ospedale S. Anna: da tempo infatti accusa nuovi e acuti dolori; la diagnosi è infausta: tumore alla testa ad uno stadio avanzato, nemmeno parlarne di un intervento, specie considerate le precarie condizioni generali.
L’8 luglio, fa molto caldo fra le antiche e spesse mura del monastero; la sua pena è sofferenza per tutte; qualcuna ricorda ciò che tante volte, in salute, suor Veronica aveva ripetuto alla Madre, cioè che non sarebbe morta se non nell’obbedienza.
Lo struggimento per quell’agonia, il ricordo di tante predizioni puntualmente realizzate, muove le suore a farsi insistenti… La Madre si avvicina al letto titubante: “Suor Veronica, se è giunta l’ora … se è la Volontà di Dio, da parte mia, te ne do la Santa Obbedienza”… Uno sguardo d’un tratto vivissimo, un sorriso dolce: “Grazie, Mamma”, e muore.
L’osservanza della Regola Cappuccina ha prodotto in suor Veronica, – questo è lo straordinario frutto di una lenta educazione cominciata dall’infanzia – la nota francescana dell’obbedienza semplice in una vita che, la sorte prima e la volontà generosa sempre, hanno intessuta di sofferenza per la vita del mondo.
Obbedienza e sofferenza dunque, non patite con grigia rassegnazione, ma vissute nel dono consapevole di sé, nella condizione permessa o voluta da Dio: dalla sofferenza subìta alla sofferenza accolta da innamorata, e consumata nell’abbandono pieno e fiducioso.
Si può allora vedere, nel disegno ormai compiuto di una vita che ha compreso tutte le età, la mano di Colui che, volgendo ai suoi fini esperienze sventurate e donando al cuore una luce chiara e certissima, educa paziente alla missione redentrice di Cristo.
Il pianto e il sospiro che accompagnano il soffrire, non sono lamento, ma gemito di un amore che non sa contenersi e che trova ristoro ardendo in una sofferenza, che alimenta nuovo e più forte amore. È l’incomprensibile, struggente e fortissima avventura di chi si trova innamorato di Dio.
Le sue ossa riposano ora, nella chiesa di S. Chiara; molte persone che avevano avuto in lei una consigliera illuminata in vita, continuano a sentirla vicina attribuendo a lei grazie e favori celesti.
Preghiera a suor Veronica
Santissima Trinità,
Ti ringraziamo per i doni che hai concesso a suor Veronica,
per le ricchezze che hai nascoste nel suo cuore,
e per l’esempio ammirevole di unione con Te, e di carità operosa.
Ti preghiamo, se questa è la Tua volontà,
di glorificarla anche qui in terra,
concedendoci per sua intercessione,
la grazia che con tanta fiducia, imploriamo.
(Pater, Ave, Gloria)
Imprimatur:
Ferrara, 20 dicembre 1968
mons. Camillo Bedeschi
Vicario Generale
Per richiedere maggiori informazioni e per conoscere le attività spirituali svolte, fare riferimento a:
Associazione “Suor Veronica del SS.mo Sacramento”
Presidente
Dott.ssa Maria Claudia Picco
+39 328 85 87 950
Vice-Presidente
Sig.ra Lydia Paparella
lydia.paparella@gmail.com
+39 389 59 07 595
Assistente spirituale
Rev.mo mons. Ivano Casaroli
ivano.casaroli@gmail.com
Attualmente la Santa Messa dell’Associazione è celebrata il giorno 8 di ogni mese presso la chiesa di S. Stefano, Piazza Sant’Etienne, Ferrara (FE).